Da quando sono mamma ho scoperto un mondo sull’infanzia e sulla maternità!
Sono diventata operatore BLSD.
In molti sappiamo quanto i bambini piccoli siano maggiormente esposti a situazioni pericolose, soprattutto nei primi anni di vita dove regna la fase orale. In questa fase la bocca è l’organo della conoscenza. Attraverso la bocca il bambino impara a conoscere le cose, ne sente la forma, la consistenza, il gusto. Il mangiare non è quindi solo il nutrirsi, “ma è anche contattare, comunicare, afferrare il mondo” e la zona orale di Freud diventa una zona gnosogena (che genera conoscenza) perché da essa derivano non solo il piacere, ma anche la conoscenza della realtà e del mondo”.
In qualità di mamma (e counselor) ho sentito subito l’esigenza di partecipare ad un corso sulle manovre di soccorso in caso di soffocamento per ostruzione da corpo estraneo delle vie aeree. Dopo aver imparato le manovre di disostruzione è iniziato il mio interesse e percorso formativo.
Chi è l’operatore BLSD (Basic Life Support – Defibrillation) è una persona qualificata in possesso di brevetto certificato dalla Salvamento Academy, in grado di effettuare manovre di rianimazione cardio polmonare (RCP), con l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno (AED) sia sul paziente adulto, sia sul pediatrico in attesa dell’arrivo del 118.
In qualità di counselor ed ora anche operatore BLSD, sento il bisogno di diffondere le manovre di disostruzione poiché mi sono resa conto e tuttora mi rendo sempre più conto di come ci siano molte mamme che vivono con il terrore, l’ansia, la paura di lasciar mangiare anche solo un semplice biscottino ai propri bambini. La mia professione promuove il benessere e la crescita personale quindi non posso non ricordare che il conoscere, come poter intervenire in caso di soffocamento, non solo può aiutare a stare un pochino più “sereni” e lasciare l’esplorazione libera ai bimbi… ma soprattutto può SALVARE UNA VITA!
Il dott. Adriano Bruni, Docente Istruttore Nazionale Salvamento Academy ha scritto un articolo interessante riguardante la NEUROFISIOBIOLOGIA DELLE EMOZIONI DELL’OPERATORE BLSD.
Di seguito riporto l’articolo.
[L’operatore BLSD che si trova a portare un primo pronto soccorso ha spesso, se non sempre, a che fare, con un elemento psico-emotivo importante: la paura.
La paura è una componente essenziale del soccorso , non necessariamente negativa, essa infatti in una certa misura, aiuta il soccorritore in quanto aumenta il senso di vigilanza e di attenzione specifica. Lavorando sotto stress emotivo, il cervello elabora strategie difensive e reattive atte ad affrontare le situazioni di emergenza. Da un punto di vista psicodinamico, la paura fisiologica è da considerare una istintiva difesa dell’IO per la salvaguardia dell’individuo e quindi della specie. La paura porta a valutare rischi e conseguenze di determinate azioni. Metaforicamente la stessa medicina e i rimedi di urgenza sono un elaborazione culturale della paura universale e cioè la paura della morte. Sulla scena dell’evento il mondo emozionale dell’operatore è tenuto in bilico in una sorta di sospensione vigile tra forti emozioni e distacco , adattamento , razionalità ed operatività. L’operatore deve realizzare un operazione complessa e cioè far transitare le emozioni attraverso il pensiero, prima che si traducano in una reazione diretta non controllata. La parola emozione deriva da “ex” uscire e “motio” muoversi. L’emozione quindi può essere definita come un intenso stato mentale , positivo o negativo, che nasce in modo automatico nel Sistema Nervoso.Il Sistema Limbico ( dal latino “limbus “ che vuol dire anello ) è l’area del cervello responsabile dell’origine e della gestione dell’emozione. E’ interconnesso con la Neocorteccia. I centri emozionali del Sistema Limbico hanno il potere di influenzare il funzionamento di tutte le altre zone del cervello mentre la Neocorteccia impedisce al Sistema Limbico di causare crisi emozionali anormali e incontrollabili. Il Sistema Limbico comprende il Talamo , l’Ipotalamo, l’Amigdala e la Corteccia Pre – Frontale. Il Talamo raccoglie gli stimoli sensoriali provenienti dai recettori esterni ( occhi, orecchie e pelle ) , ne fa una prima elaborazione e poi invia i risultati alle aree specializzate del cervello , che a loro volte inviano informazioni all’Amigdala per organizzare la risposta dell’organismo all’evento esterno. Quando è necessaria una risposta rapida dell’organismo ( attacco – fuga ) , il Talamo invia i risultati della sua elaborazione direttamente all’Amigdala senza passare per la mente razionale della Corteccia. L’Amigdala è la parte del Sistema Limbico specializzata nelle questioni emozionali e funziona come un archivio della memoria emozionale. Il percorso diretto Talamo – Amigdala comporta un elaborazione veloce, ma imprecisa , che consente di rispondere a stimoli potenzialmente pericolosi prima di sapere esattamente cosa siano. Il percorso Talamo – Precorteccia – Amigdala consente invece, una risposta emotiva mediata dalla razionalità perché vengono codificati i particolari degli stimoli provenienti dal Talamo, per creare una rappresentazione dettagliata e accurata che consente una valutazione ed una risposta emotiva più ponderata rispetto al percorso Talamo – Amigdala. Le emozioni sono una reazione psicofisica e comportamentale ad un evento , essenzialmente sono impulsi ad agire per gestire in tempo reale le emergenze della vita. Oltre alla componente emotiva si associa anche quella fisica attraverso la secrezione degli Ormoni dello stress o del benessere ( catecolamine, cortisolo, endorfine ed enkefaline ). Le emozioni si manifestano in tutto il corpo attraverso Neurotrasmettitori chiamati Neuropeptidi. La conoscenza approfondita dei Neuropeptidi rende più difficile pensare al corpo e alla mente in termini tradizionali , ma diventa sempre più corretto parlare di una sola entità integrata “ un corpo – mente “. I Neuropeptidi sono Neurotrasmettitori prodotti dai Neuroni che servono a comunicare messaggi ad altri Neuroni o ad altre cellule con un corrispondente recettore con il meccanismo tipo chiave – serratura. Ogni Neuropeptide ha il suo recettore e comunicherà solo con quello. I Neuropeptidi scorrono in tutti i fluidi corporei e sono attratti da particolari recettori perché sono adatti solo a determinate serrature. Questo meccanismo da vita ad una rete fitta di comunicazione all’interno del corpo che è fondamentale per la Biochimica delle emozioni . Si riteneva che queste sostanze si trovassero solo nel cervello, ma in realtà si trovano in tutti gli altri organi. Le informazioni del Sistema Nervoso non avvengono solo attraverso il meccanismo della Sinapsi, ma la maggior parte delle informazioni cerebrali dipende invece dalla specificità dei recettori. Quando una cellula secerne un peptide questo può agire a “ chilometri “ di distanza. I recettori sono il meccanismo che regola lo scambio delle informazioni del corpo. I Neuropeptidi sono la chiave per capire la biochimica delle emozioni , esse risiedono non solo nella testa e nel cervello, bensì in tutto il corpo. Un Operatore BLSD che soccorre una vittima ( Arresto Cardiaco o Ostruzione delle Vie Aeree) al momento dell’intervento manifesta una miscela di emozioni tra cui la paura , ma lo stimolo essendo mediato dal Circuito Talamo – Neocorteccia – Amigdala , darà una risposta ponderata che lo farà agire in modo corretto ed efficace.Se l’intervento ha avuto un esito positivo, il cuore della vittima riprende il ritmo, o disostruisce le vie aeree , dopo pochi minuti avvertirà un emozione di gioia ed euforia. Questa emozione è mediata dalle Endorfine , Neurotrasmettitori che si legano ai recettori degli oppiacei che si trovano in maggior misura nel cervello, ma anche negli altri organi, persino nei monociti. Le Endorfine , oltre che bloccare la trasmissione del dolore , hanno anche un effetto positivo sull’umore ed il piacere ( azione simile alla Morfina ). Vengono pertanto definite sostanze chimiche della beatitudine.
Le emozioni che prova l’Operatore BLSD quando interviene su una vittima non si manifestano solo nel suo cervello ma in tutto il corpo ed è quindi corretto e appropriato parlare di una sola entità “un corpo-mente”.